LA FRUTTA PERFETTA DEI SUPERMECATI: LE NORME DELLA GDO METTONO IN CRISI IL SETTORE
“Siamo alla frutta” è il nuovo rapporto di Fabio Ciconte e Stefano Liberti che fotografa la difficile situazione dei produttori alle prese con i diktat della Grande distribuzione.
Vincoli normativi e richiesta di perfezione
Vincoli normativi e conseguenze dei cambiamenti climatici sono alla base delle scelte dei supermercati che accettano solo prodotti esteticamente perfetti con la conseguenza che l'equivalente di 33 milioni di tir di frutta e verdura vengono buttati.
Avete mai fatto caso che la frutta della grande distribuzione è quasi sempre identica, non più piccola di un certo diametro per esempio?
Le grandinate? I danni alla frutta dai cambiamenti climatici? I frutti imperfetti sembrano essere spariti. In realtà ci sono, eccome se ci sono, ma non vengono scelti e questo mette in ginocchio il settore che non riesce più a produrre le quantità di frutta perfetta che viene richiesta.
“Siamo alla frutta” rapporto di Ciconte e Liberti
“Siamo alla frutta” il rapporto scritto da Fabio Ciconte, direttore dell'associazione “Terra!” e dal giornalista Stefano Liberti racconta proprio come siano diventati insostenibili i meccanismi normativi e le pratiche della Grande Distribuzione Organizzata, che portano nelle nostre case alimenti sempre più standardizzati alimentando lo spreco.
“I frutti che arrivano nel nostro frigorifero sono i più belli, i più lucidi, i più rotondi – spiega Ciconte a ilfattoquotidiano.it – mentre, tolta la parte che finisce all’industria della trasformazionee pagata a prezzi stracciati, il resto va al macero. Al volte gli agricoltori scelgono di non raccogliere la frutta imperfetta, perché a loro non conviene. Secondo la Commissione economicaper l’Europa delle Nazioni Unite, è come se ogni anno venissero riempiti 33 milioni di tir di cibo da buttare”.
In Italia, stando ai dati Ismea, su una disponibilità di prodotto di 3 milioni di tonnellate, il 57% è destinato al consumo fresco, il 30% all’industria di trasformazione di succhi e essenze, l’8% è esportato e il resto viene perso lungo la filiera o ritirato dal mercato. Parliamo di prodotti commestibili e di qualità.
Cosa si può fare
A livello europeo è in corso la revisione delle norme sulla commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli. L’obiettivo è redigere una direttiva, anche se non è ancora chiara la direzione. “Anche la politica nazionale, però, può adoperarsi per incentivare la commercializzazione di una quota maggiore di prodotti fuori calibro” spiegano gli autori, mentre la Gdo “dovrebbe cambiare le sue politiche di acquisto e prendere un serio impegno per aiutare l’agricoltura in tempi di crisi climatica” commentano al “il fatto quotidiano.it” Ciconte e Liberti. Per esempio, acquistando frutta fresca con lievi imperfezioni senza abbattere i prezzi”.
leggi l'articolo completo su https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/22/frutti-perfetti-sugli-scaffali-dei-supermercati-norme-e-politiche-della-grande-distribuzione-mettono-in-ginocchio-il-settore/6237591/
il report completo di Fabio Ciconte e Stefano Liberti è scaricabile da questo link
https://consagritmn.ccinetwork.net/pub/Report%20Siamo%20alla%20frutta.pdf